Il principale fattore per cui le tue campagne in Linkedin non funzionano è dovuto alla frequenza con cui gli utenti accedono alla piattaforma.
Per chi non considera questo fattore e continua a replicare le campagne in Linkedin allo stesso modo con cui gestisce Facebook o Instagram, avrà dei risultati scadenti.
Il punto è che alla base dei due social esiste una grande differenza:
- mentre in Facebook le persone passano in media 58 minuti al giorno e accedono all’app più volte durante la giornata, al contrario LinkedIn ha numeri molto più ridotti: solo 17 minuti al mese con accessi settimanali e non giornalieri.
Tra gli utenti iscritti in LinkedIn, solo il 40% accede alla piattaforma una volta al giorno mentre la maggioranza qualche volta alla settimana.
Il problema delle campagne Linkedin: sta tutto qua!
Quando si costruisce una campagna si tende a guardare l’audience come valore di riferimento e quindi il numero di persone potenzialmente raggiungibili che rispecchiano i nostri criteri di targetizzazione.
Ma se quel pubblico (es. 3.000, 20.000 o 100.000 non importa quanto ampio sia) potenziale, accedesse alla piattaforma con una diversa frequenza? Se la durata di una campagna è la stessa tra Facebook e Linkedin (es. una settimana o quindici giorni) le probabilità di raggiungere l’audience non solo le stesse!

Se utilizzo lo stesso approccio di sponsorizzazione tra Facebook e Linkedin i risultati saranno a tutto svantaggio di quest’ultimo.
Ecco uno dei motivi per cui suggerisco alle aziende che vogliono investire in Linkedin di ragionare con budget più elevati rispetto a Facebook, che sostengano tempi di sponsorizzazione molto più lunghi, per consentire di raggiungere “realmente” e non solo “potenzialmente” il target.